Prodotto a tabacco riscaldato non bruciato

Un dispositivo a tabacco riscaldato non bruciato (in inglese: heated tobacco product) è un dispositivo che impiega il riscaldamento e non la combustione del tabacco per far assumere nicotina al consumatore.[1] Il sistema riscalda infatti il tabacco fino a circa 350 °C generando un aerosol che contiene la nicotina. Onde evitare di provocare un cambiamento troppo radicale nelle abitudini del consumatore, questi prodotti hanno un design simile a quello dei loro corrispettivi a combustione.[2]

Le ricerche effettuate fino ad oggi sono, a detta dell'Organizzazione mondiale della sanità, ancora troppo poche per costituire una prova del minor rischio per la salute derivante dall'uso di questi prodotti.[3] Dal canto loro, i produttori dichiarano che gli HNB sono meno dannosi delle sigarette tradizionali e, sebbene, come detto, gli studi al riguardo siano ancora pochi, istituti quali l'Istituto nazionale per la salute pubblica e l'ambiente dei Paesi Bassi (RIVM) hanno dichiarato che i dispositivi a tabacco riscaldato non bruciato sembrano in effetti essere meno pericolosi[4] e ciò sembra poter essere desunto anche da ricerche svolte in collaborazione dal Centro antifumo dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e dalla University of Southern California di Los Angeles.[5] Ciononostante, altri studi indipendenti, come quello pubblicato nel maggio 2017 dall'Università di Berna sul Journal of the American Medical Association - Internal Medicine, sembrano aver accertato che il fumo di uno di questi dispositivi, l'IQOS, contiene livelli di volatili organici equiparabili a quelli del fumo delle sigarette tradizionali e addirittura un livello di acenaftene, un idrocarburo policiclico aromatico, maggiore.[6]

I dispositivi a tabacco riscaldato non bruciato furono lanciati sul mercato per la prima volta nel 1988 ma non ebbero successo.[1] Oggi però, con la diffusione sempre maggiore delle sigarette elettroniche e con la crescente insoddisfazione dei consumatori di queste per via della mancanza, o della diminuzione, del cosiddetto "colpo in gola" (in inglese: "throat hit"), ossia la sensazione fisica che si prova in fondo alla gola quando si fa passare il fumo dalla bocca ai polmoni, i dispositivi a tabacco riscaldato potrebbero recuperare fette di mercato.[1] Proprio per questo motivo le grandi multinazionali del tabacco hanno deciso, negli ultimi anni, di investire parecchie risorse nel settore.

  1. ^ a b c Theodore L. Caputi, Heat-not-burn tobacco products are about to reach their boiling point., in Tobacco control, 24 agosto 2016, DOI:10.1136/tobaccocontrol-2016-053264, PMID 27558827.
  2. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Harlay2016
  3. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore WHO2016
  4. ^ Alternatieve tabaksproducten: harm reduction? (PDF), su rivm.nl, RIVM, 2016, pp. 1-66. URL consultato il 28 luglio 2017.
  5. ^ E-cig e iQOS sono dispositivi meno dannosi delle sigarette ma non innocui per la salute di chi li utilizza e di chi gli sta vicino, su forbes.com, Radio24, 28 marzo 2017. URL consultato il 28 luglio 2017.
  6. ^ IQOS Safety Questioned, su tobaccoreporter.com, Tobacco Reporter, 25 maggio 2017. URL consultato il 28 luglio 2017.

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